E ci sono, infine segmenti di prestigio nazionale che alla cucina si connettono e che, attraverso locande e trattorie, o alberghi e ristoranti — come più comunemente si dice — giungono al forestiero e lo attraggono e lo respingono, a seconda della maggiore o minore destinazione e consapevolezza con cui si ammannisce il cibo.
La cucina italiana. Giornale di gastronomia per le famiglie e per i buongustai
E ci sono, infine segmenti di prestigio nazionale che alla cucina si connettono e che, attraverso locande e trattorie, o alberghi e ristoranti — come
Ci sono nuclei regionali in Italia — gli Emiliani, i Toscani, gli Umbro-Laziali, i Lombardi, i Piemontesi, i Veneti, i Liguri, i Napoletani, i Siciliani — che hanno e conservano tradizioni gloriose di maestrìa e di raffinatezza nella manipolazione delle vivande; e sono i nuclei più adulti nel pensiero e nell'azione.
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Siciliani — che hanno e conservano tradizioni gloriose di maestrìa e di raffinatezza nella manipolazione delle vivande; e sono i nuclei più adulti nel
Sono già pervenuti al «Comitato di degustazione», inviati dalle Case produttrici, i seguenti prodotti: LIQUORI DIVERSI (Strega, Alchermes, Elixir, Anisetta – Ditta Alberti – Benevento). PASTINE ALIMENTARI (Gio. Buitoni Sansepolcro). AMARETTI, BISCOTTI, ecc. (Ditta Lazzaroni – Saronno). OLIO D'OLIVA (Soc. Sasso – Oneglia). LIQUORI E COGNAC (Ditta Sarti – Bologna). BITTER E CORDIAL (Campari – Milano). CAFFÈ (Soc. Coloniale del Caffè – Milano). APEROL E OVOS (Ditta Barbieri – Padova). ANTIPASTI DI OLIVE E DI ACCIUGHE (Ditta Santi Tomaselli – Paternò – Sicilia) VERMOUTH, COGNAC, LIQUORI DIVERSI (Soc. Chazalettes e C. – Torino). VINI SPUMANTI (Ditta Luigi Calissano e Figli – Alba).
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(Soc. Sasso – Oneglia). LIQUORI E COGNAC (Ditta Sarti – Bologna). BITTER E CORDIAL (Campari – Milano). CAFFÈ (Soc. Coloniale del Caffè – Milano
Non c'è che un modo di scegliere: provare, degustare. Funzione quanto mai delicata e complessa che si estende dall'esame intrinseco del prodotto (sapore, potenzialità nutritiva e assimilativa) al giudizio estetico del prodotto medesimo (colore, forma, confezione) e che esige in chi degusta, una somma di attributi di particolare finezza nel palato, di idonee nozioni conferite dalla scienza e dall'esperienza.
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Non c'è che un modo di scegliere: provare, degustare. Funzione quanto mai delicata e complessa che si estende dall'esame intrinseco del prodotto
È mai possibile imaginare società d'uomini più gustosa di quella che tu hai costituito ed una più utile e più gaia impresa giornalistica? A leggere la circolare e il gaudioso programma del giornale m'è venuta l'acquolina al palato e allo spirito (Ohibò!). Si mescevano i ricordi di un passato già gloriosissimo della vostra casa ospitale, ove la Signora Delia ci offerse gli assaggi più raffinati, e l'imagine delle nostre future sapienti adunanze, dove ordine del giorno e lista delle vivande sono una cosa istessa, e dove dovrebbe regnare il silenzio, perchè la bocca non sarà, come al solito, l'organo periferico, passivo ed obbediente, per servire all'espressione verbale del pensiero, ma sarà invece, essa stessa, la fucina d'origine delle imagini più gaudiose e dei più meditati giudizi.
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È mai possibile imaginare società d'uomini più gustosa di quella che tu hai costituito ed una più utile e più gaia impresa giornalistica? A leggere
Scolate bene le scorzonere avanzate e rosolatele in casseruola con burro. Unitevi alcuni filetti di acciughe, funghi, prezzemolo e scalogno, il tutto trito e premuto, un po' di vino bianco e brodo d'umido o semplice. Lasciatevi riscaldare ed insaporire le scorzonere, aggiungete sugo di limone e servite.
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Scolate bene le scorzonere avanzate e rosolatele in casseruola con burro. Unitevi alcuni filetti di acciughe, funghi, prezzemolo e scalogno, il tutto
Naturalmente il tipo della colazione e del pranzo varia a seconda dei mezzi e in molte famiglie e per molte persone agiate la colazione e il pranzo hanno una portata in più. Tuttavia anche dal lato igienico e per la tradizionale sobrietà del popolo italiano, il tipo di alimentazione (tavola semplice) che abbiamo più sopra riportato è seguito dalla maggior parte senza distinzione di mezzi.
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Naturalmente il tipo della colazione e del pranzo varia a seconda dei mezzi e in molte famiglie e per molte persone agiate la colazione e il pranzo
Tagliate in fette sottili la polenta fredda che vi rimase e fate a parte una balsanella di farina burro e latte, cui mescolerete funghi grossolanamente triti. In un recipiente che regga al fuoco sciogliete un sottil velo di burro, stendete le fettine di polenta, coprite con uno strato di balsamella, e sovrapponete uno strato sottile di parmigiano. Ripetete lo strato di polenta alternato colla balsamella e il formaggio, fino ad empire il recipiente terminando colla balsamella, il formaggio e un velo di pangrattato su cui spargerete qualche fiocchetto di burro. Fate ben crostare al forno e servite nel recipiente stesso. ———
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Tagliate in fette sottili la polenta fredda che vi rimase e fate a parte una balsanella di farina burro e latte, cui mescolerete funghi
Porre in una padella di rame dell'olio, burro, porri tritati, qualche foglia di sedano, una carota tagliata a pezzetti e far rosolare. Unire quindi delle belle rane facendole saltare e bagnare con un bicchiere di vino bianco. Lasciar evaporare e ritirare dal fuoco.
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Porre in una padella di rame dell'olio, burro, porri tritati, qualche foglia di sedano, una carota tagliata a pezzetti e far rosolare. Unire quindi
Tagliate in mezzo e vuotate le cipolle, in ispecie le così dette cipolle dolci: dopo averle scottate per alcuni minuti nell'acqua bollente, tritate le spezzature che avrete tolto dalla cipolla e fatele soffriggere con olio e sale; mettetele poi sul tagliere, unendovi tonno sott'olio o tonno fresco già cotto, e un po' di mollica di pane; il tutto ben tritato.
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Tagliate in mezzo e vuotate le cipolle, in ispecie le così dette cipolle dolci: dopo averle scottate per alcuni minuti nell'acqua bollente, tritate
Fate un pane piuttosto sodo e passatelo pei buchi di un ferro apposito o nella siringa se non avete il ferro. Ne farete così tanti cilindretti del diametro di circa tre millimetri e lunghi 3 o 4 centimetri. Cuocete in brodo e ne avrete una buona minestra. ———
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Fate un pane piuttosto sodo e passatelo pei buchi di un ferro apposito o nella siringa se non avete il ferro. Ne farete così tanti cilindretti del
INSALATA, DI CETRIOLI CON GAMBERELLI. — Lavate i gamberelli e date loro due minuti di bollore in acqua salata leggermente acidulata, togliete i gusci e ponete le code in disparte. Pestate nel mortaio le parti interne, molli dei gamberi e passatele per staccio. Prendete infine dei cetrioletti freschissimi, sbucciateli, salateli, poneteli al coperto; e dopo che avranno rilasciato molta acqua, scolateli, poneteli in un lino bagnato e spremeteli. Fate di quanto fu preparato un composto solo e conditelo parcamente con un cucchiaio d'olio, sugo di limone e prezzemolo trito.
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INSALATA, DI CETRIOLI CON GAMBERELLI. — Lavate i gamberelli e date loro due minuti di bollore in acqua salata leggermente acidulata, togliete i gusci
Prendete un poco d'acqua e un poco d'alcole denaturato, a parti uguali: e stemperatevi 30 gr. di Bianco di Spagna e 20 di amido. Fate ora riscaldare, a bagnomaria e con molta prudenza, la vostra miscela: poi aggiungetevi 10 gr. di collaforte, seguitando a far riscaldare, e mescolando. Quando la miscela bolle, ritiratela dal fuoco e versateci sopra (sopra la miscela, non sopra il fuoco, per carità!) 10 gr. di essenza di trementina. Mescolate ancora e lasciate raffreddare. E' un mastice che si adopra a freddo.
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Prendete un poco d'acqua e un poco d'alcole denaturato, a parti uguali: e stemperatevi 30 gr. di Bianco di Spagna e 20 di amido. Fate ora riscaldare
Ma oggi moltissimi uomini, che prima si eran dedicati a lavori d'ufficio, al commercio, etc., sono occupati nelle officine: e nelle officine lavorano anche migliaia e migliaia e ancora migliaia di donne, d'ogni condizione economica e sociale.
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Ma oggi moltissimi uomini, che prima si eran dedicati a lavori d'ufficio, al commercio, etc., sono occupati nelle officine: e nelle officine lavorano
Nel 700 i vostri antenati chiamavano i loro genitori «Signor Padre» e «Signora Madre» — ma, credetelo, dentro di loro, i vostri antenati trovavano che il Signor Padre e la Signora Madre erano molto arretrati, in fatto di idee. Fate un esame di coscienza, e ditevi, sinceramente, se quando avevate 18 anni non pensavate che il babbo e la mamma erano proprio buffi e antiquati, a voler pretendere da voi quello che ormai nessuna giovine dell'età vostra avrebbe tollerato. Lo stesso avviene ora. Per evitare che lo «sfasamento» fra la generazione che sorge e la nostra che tramonta si faccia troppo sentire, occorre, certo, richiamare di tanto in tanto i figli a un maggior senso di compostezza, e di misura. Ma occorre anche che noi, madri e padri, ci sforziamo di porci un po' più in tono, in fase, con loro. Non vi dico che dobbiamo metterci a fare le giovinette: sarebbe renderci ridicole. Solo, dobbiamo, con tatto, con finezza, con comprensione, veder di accorciare fin dove è possibile la distanza che separa le due generazioni: qualche volta la rinuncia, che ci costerà sacrificio, a qualcuna delle nostre consuetudini di vita o a qualcuna delle nostre idee ci avvicinerà di più, sentimentalmente e spiritualmente, alle nostre figliuole e ai nostri figliuoli: e se essi ci sentiranno «amiche» saranno più portati a confidarsi in noi, e potremo più facilmente aiutarli e guidarli con la nostra esperienza.
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Nel 700 i vostri antenati chiamavano i loro genitori «Signor Padre» e «Signora Madre» — ma, credetelo, dentro di loro, i vostri antenati trovavano
L'aneddoto mi è tornato a mente mentre leggevo la vostra lettera, così piena di malinconiche considerazioni. Certo, fra la nostra mentalità, e quella dei nostri figliuoli, c'è un abisso. Ma questo è sempre avvenuto, amica mia: fra due generazioni immediatamente succedentisi, lo «sfasamento» delle idee, delle tendenze, dei modi di parlare e di fare, è sempre stato notevolissimo. Colpa dei figli? O non, piuttosto, colpa dei padri e delle madri, che rimangono aggrappati alle idee alle tendenze e ai modi del passato, mentre tutto intorno freme fermenta ribolle e si trasforma?
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L'aneddoto mi è tornato a mente mentre leggevo la vostra lettera, così piena di malinconiche considerazioni. Certo, fra la nostra mentalità, e quella
Bisogna cogliere l'uva spina quando è giunta alla maturazione completa. Si pone in un recipiente, e si comprime così da romperla e ridurla tutta a poltiglia. Si aggiunge ora dell'acqua 2 Kgr. di acqua per uno di succo di uva spina e 200 gr. di zucchero per ogni Kgr. di succo. E si mescola il tutto. A questo punto si travasa ogni cosa in un bariletto di legno, e si lascia fermentare.
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Bisogna cogliere l'uva spina quando è giunta alla maturazione completa. Si pone in un recipiente, e si comprime così da romperla e ridurla tutta a
SPOSINA DI PARMA. — La testina di vitello potete averla con facilità, dal vostro macellaio. Potete cuocerla in vari modi, per variare un po' l'ordinario della mensa. 1) Lessatela in acqua acidulata con succo di limone o con aceto. L'avrete, naturalmente, prima lavata e tagliata a pezzi. Nell'acqua avrete naturalmente fatto cuocere un mazzetto d'erbe odorose, e qualche ravanello e un po' di cipolla. E' la maniera più elementare. 2) Lessata nel modo anzidetto, e tagliata poi a fettine regolari, potrete farla sobbollire in una salsa costituita da un pezzetto di burro in cui avrete fatto rosolare tre o quattro cucchiaj di pangrattato, con la scorza di un limone tagliata a fettine sottilissime, e il sugo di due limoni. 3) Lessata come sopra, mettetela nella salsa costituita dal burro e dal pangrattato, e il limone, aggiungendo un po' di sugo di carne se ne avete, e dei capperi. 4) Preparata nel solito modo, si fa terminare di cuocere in una salsetta di burro e zucchero che abbiano prima preso il color rosso. 5) Idem idem, si finisce di cuocere come la trippa, in una tegliettina, aggiungendo all'ultimo il burro e il formaggio parmigiano grattugiato. 6) Idem idem idem, ma, insieme al burro e al formaggio, un pochino di salsa di pomodoro. 7) Lessata nel solito modo, si serve con una besciamella in cui il rosso dell'uovo sia acidulato dal succo del limone. 8) Dopo aver lessato la testina di vitella, fatela marinare in un poco di succo di limone con prezzemolo olio sale e pepe, e poi friggetela nello strutto bollente, dopo d'avere avvolto i pezzetti della testa in una pastella d'acqua e farina, o nell'uovo sbattuto con pangrattato. 9) Lessate la testina, lasciatela marinare per 24 ore nell'aceto, tagliatela a fettine, infarinate queste e friggetele in olio su fuoco vivacissimo. Operazione molto rapida, come per il fegato. Una volta fritte le fette di testina, cospargetele, al momento di andare in tavola, con una salsa piccante di vino e aceto (a parti uguali) nei quali avrete fatto bollire, a parte, chiodi di garofano, pezzetti di cannella, la scorza di mezzo limone e tre cucchiai da tavola di zucchero — se il vino e l'aceto erano un bicchiere per ciascuno: se eran meno, regolatevi in proporzione. La salsa risulta migliore se potete aggiungerci una presina di zafferano, della uva passolina e dei pinoli. Sparsa la salsa sulla testina fritta, lasciatela sobbollire lentamente per pochi minuti. 10) Lessata e marinata la testina nel modo precedente (alla marinata potrete aggiungere, se vi piace, un battuto d'aglio e cipolla) involgete le fette della testina, che avrete lasciato più grosse possibile, in pangrattato, e arrostitele sulla gratella, come se fossero bistecche o fette di cuore. 11) Lessata, tagliatela a fettine minute, e in una insalatiera aspergetela di sale, olio, pepe, senape all'estragone, o dragoncello (è la cosiddetta mostarda francese, ma si fa benissimo anche da noi). 12 e ultimo): lessatela e servitela con una salsa verde comune: quella, saprete certo prepararla, se no scrivetemi e ve la insegnerò. Come vedete, voi potete per 12 volte di seguito — se davvero conoscete un macellaio così benevolo da serbarvi sempre la testina — ammannire al vostro sposo questa vivanda in modo diverso, salvo, poi, a ricominciare. Grazie per gli abbonamenti che sono giunti graditissimi: spedito un magnifico romanzo uscito proprio ieri.
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'ordinario della mensa. 1) Lessatela in acqua acidulata con succo di limone o con aceto. L'avrete, naturalmente, prima lavata e tagliata a pezzi. Nell'acqua
Sostanze tesaurizzabili si rinvengono tra la buccia e la polpa delle patate, dei pomodori, delle melenzane, delle zucchette e zucchine, delle rape, delle carote.
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Sostanze tesaurizzabili si rinvengono tra la buccia e la polpa delle patate, dei pomodori, delle melenzane, delle zucchette e zucchine, delle rape
Quindi si mette in una insalatiera un cucchiaio d'aceto, un cucchiaino di mostarda, un po' di sale e di pepe, e olio… quanto si può. Mischiare bene il tutto, e poi aggiungere i cetrioli affettati e l'erba cipollina col prezzemolo e il cerfoglio.
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Quindi si mette in una insalatiera un cucchiaio d'aceto, un cucchiaino di mostarda, un po' di sale e di pepe, e olio… quanto si può. Mischiare bene
MELANZANE ALLA CASALINGA. — Pulite e tagliate a fette, si cuociono in tegame con poco olio, sale e pepe, uno spicchio d'aglio e, se ci sono, due acciughe diliscate e tagliate a pezzettini. Quando le melanzane sono quasi cotte, salsa di pomodoro o pomodori a pezzi.
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MELANZANE ALLA CASALINGA. — Pulite e tagliate a fette, si cuociono in tegame con poco olio, sale e pepe, uno spicchio d'aglio e, se ci sono, due
MELANZANE USO FUNGHI. — Si cuociono esattamente come i funghi «morecci», ossia con aglio ed erba nepitella. Naturalmente vanno mondate, tagliate a fette o a dadolini, e insaporite in tegame, con acqua, olio, sale e pepe, l'aglio e l'erba aromatica.
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fette o a dadolini, e insaporite in tegame, con acqua, olio, sale e pepe, l'aglio e l'erba aromatica.
MINESTRA DI BARBABIETOLE — Prendete delle barbabietole rosse, non troppo grosse, e tagliatele a fette sottili, insieme a delle cipolle. Mettetele a cuocere in acqua in cui avrete disciolto un paio di dadi di estratti carnei. Meglio sarebbe se aveste un po' di brodo di carne vera: ma non sempre c'è. Dopo un'ora e mezza di cottura, potete togliere le barbabietole dal fuoco, e passarle per lo staccio insieme alle cipolle. Prendete ora questa purea e mettetela sul fuoco insieme a un bicchiere di vino rosso, sale e pepe, o peperoncino, quanto basta. Lasciate bollire un dieci minuti circa, poi versatevi della tapioca, e al momento giusto servite.
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MINESTRA DI BARBABIETOLE — Prendete delle barbabietole rosse, non troppo grosse, e tagliatele a fette sottili, insieme a delle cipolle. Mettetele a
MELANZANE RIPIENE. — Tagliate per mezzo le melanzane, che sceglierete piccoline e giovanine, vuotatele un pochino e, se vi è possibile, lasciatele in una marinata di olio, sale, pepe, aglio e sugo di limone. Ma se questa marinata è superiore alle vostre possibilità, date alle melanzane una rosolatina frettolosa, in poco olio. Poi riempitele di midolla di pane bagnata in un brodo qualunque, di dadi o di legumi, strizzata, passata per istaccio per renderla più soffice, e poi mescolata a un battutino d'aglio, pepe e sale.
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MELANZANE RIPIENE. — Tagliate per mezzo le melanzane, che sceglierete piccoline e giovanine, vuotatele un pochino e, se vi è possibile, lasciatele in
SCORZE DI MELONE. — A che servono le scorze di melone? domanderà qualche lettrice. Fatele asciugare al sole o al forno, facendole poi seccare bene e conservandole in luogo asciutto. Sono ottime fritte, in inverno. Si porranno prima a rinvenire per 24 ore in acqua, poi, sgocciolate, si taglieranno a pezzetti, s'infarineranno e si friggeranno, immergendole prima in una pastella con pochissimo sale, acqua e farina, e qualche goccia di limone. Si possono fare anche sotto aceto; in questo caso si asciugano, e si seccano un poco e si mettono in barattoli di vetro o di maiolica con aceto, e qualche chiodo di garofani, e, se si vuole, con qualche cipollina e qualche piccola carotina, già prosciugate al forno per circa mezz'ora e ben pelate.
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SCORZE DI MELONE. — A che servono le scorze di melone? domanderà qualche lettrice. Fatele asciugare al sole o al forno, facendole poi seccare bene e
Ricercando le origini di altre alterazioni fra le quali non mancano squilibri che rasentano o toccano la paranoia, lo sdoppiamento della personalità, la schizofrenia, la demenza precoce e altre psicopatie sono venuto a scoprire che i genitori — specie nel ceto facoltoso — da scapoli e durante le fasi della riproduzione si erano abbandonati a vere scorpacciate di paste e pasticcini, di fondenti e cioccolatini, di rosoli e gelati, di sciroppi e liquori.
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, la schizofrenia, la demenza precoce e altre psicopatie sono venuto a scoprire che i genitori — specie nel ceto facoltoso — da scapoli e durante le
Le turbe nervose e mentali — eccetto poche manifestazioni dovute a un complesso di emozioni di carattere morale, a logorio derivante da disordini erotici e sociali — hanno un fondamento nella lunga pratica del mangiare e bere non appropriato.
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Le turbe nervose e mentali — eccetto poche manifestazioni dovute a un complesso di emozioni di carattere morale, a logorio derivante da disordini
Vi è capitato più di una volta, durante l'estate, di andare a raccogliere la biancheria che avevate messa ad asciugare e trovarla troppo asciutta per poterla stirare. E allora avete dovuto bagnarla, e aspettare che fosse «a punto» per potervi passar sopra il ferro. Ebbene, ecco un mezzo pratico, svelto e divertente per bagnare la biancheria. Lasciatela distesa sulla corda e annaffiatela, servendovi di uno spruzzatore, di quelli che adoperano i parrucchieri.
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Vi è capitato più di una volta, durante l'estate, di andare a raccogliere la biancheria che avevate messa ad asciugare e trovarla troppo asciutta per
Se siete lavoratrice e volete lavorare e accomodare vestiti vecchi o farne dei nuovi, abbiate sempre a portata di mano l'asse per stirare e il ferro caldo. Ogni cucitura, per piccola che sia, dovrà essere stirata, se si vuole che l'indumento riesca esatto, e abbia un bell'aspetto. Ed è indispensabile che le cuciture siano stirate mano a mano che vengono fatte e non attendano a che ciò sia fatto tutto assieme.
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Se siete lavoratrice e volete lavorare e accomodare vestiti vecchi o farne dei nuovi, abbiate sempre a portata di mano l'asse per stirare e il ferro
E dove metteremo allora le «macedonie» di verdure, così buone, e che permettono di adoprare insieme piccole quantità di ortaggi diversi, solo che si sappia insaporirli col far appassire al fuoco e quindi colorire con un po' d'olio un'affettata di cipolle? E tutte le crostate, gli sformati?
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E dove metteremo allora le «macedonie» di verdure, così buone, e che permettono di adoprare insieme piccole quantità di ortaggi diversi, solo che si
Forte della mia scienza... congenita e acquisita, portai il quadernetto con le ricette alla proprietaria dell'albergo. E per togliere ogni ombra di saccenteria o di pretesa, cercai di farle capire famigliarmente che desideravo aiutarla nell'economia della cucina, nel risparmio di ciò che era più costoso: con le erbe odorose del suo orto, appunto, che profumano e bonificano le vivande, con le uova, che anzi che essere servite sode e fredde — cibo indigesto, costoso, e di nessuna comparita — possono invece in molto minor numero essere incorporate nelle crostate, e formare con le verdure una vivanda elaborata e completa….
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Forte della mia scienza... congenita e acquisita, portai il quadernetto con le ricette alla proprietaria dell'albergo. E per togliere ogni ombra di
Risultato: i denti scrostati dello smalto e lo stomaco alterato dall'eccesso di acidi malici o citrici; mentre avrebbe potuto conseguire lo stesso scopo di guarire la gotta con minimo spreco di limoni e con varie pietanze quali cipolle al forno, rape, (radici e foglie), cicoria, patate, insalate varie condite con limoni, macedonia di frutta con prevalenza di arance e mandarini.
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Risultato: i denti scrostati dello smalto e lo stomaco alterato dall'eccesso di acidi malici o citrici; mentre avrebbe potuto conseguire lo stesso